JACQUELINE CASEY

Jacqueline Casey

Jacqueline S. Casey è nata il 20 aprile 1927 a Quincy nel Massachusetts ed è morta di cancro il 18 maggio 1992.

Jacqueline S. Casey è stata una graphic designer nota soprattutto per i poster che ha creato per il Massachusetts Institute of Technology MIT.

acqueline S. Casey  ha studiato per un Bachelor of Fine Arts in fashion design e illustrazione al Massachusetts College of Art, laureandosi nel 1949.

In seguito Jacqueline S. Casey stette in Europa per tre mesi.
Di questa espriena Jacqueline S. Casey dice:
“Un’esperienza che mi ha segnato, un valido incentivo per definire il mio futuro perché sono ritornata decisa ad intraprendere, definitivamente, una carriera come designer, anche se ero preoccupata per la mia indipendenza economica.”

Dopo la laurea Jacqueline S. Casey  ha svolto una serie di lavori
nell'interior design e nella pubblicità tuttavia non ha mai ottenuto un lavoro che le interessasse completamente.
Jacqueline Casey ha dichiarato:
“Ho rotto il ciclo negativo viaggiando attraverso l'Europa per tre mesi tornado con la decisione di concentrare la mia vita su qualcosa di legato alle arti ... per sviluppare la mia sensibilità visiva"

Dal 1955 al 1989 Jacqueline S. Casey, è stata una graphic designer presso l'Office of Publications in seguito ribattezzato Office of Design Services e di cui nel 1972.
Nel 1972 diventò di direttore.

Discutendo del suo design, Casey ha dichiarato:
“ Il mio lavoro combina due culture: l'interesse americano per la metafora visiva da un lato, e il fascino svizzero per la pianificazione, la meticolosità e il controllo sull'esecuzione tecnica dall'altro."

Nel 1955, Jacqueline Casey progettò i materiali delle sessioni estive dopo aver acquisito un lavoro presso l'Office of Publications
del MIT..
Questo  lavoro le è stato consigliato dalla sua amica, Muriel R. Cooper , che ha anche frequentato il MassArt.

Jacqueline Casey ha dichiarato:
"Nei miei primi giorni al MIT, un designer che lavorava su materiali estivi intervistava la facoltà e teneva un mini-corso su un argomento come gli isotopi radiofonici dal professore incaricato. C'era l'opportunità di imparare qualcosa di nuovo ogni giorno"



Jacqueline Casey

La qualità professionale e le aggiunte creative al design sono ciò che ha reso il gruppo di progettazione del campus del Massachusetts Institute of Technology MIT.
Il MIT è riconosciuto come il primo college americano ad assumere grafici come parte della facoltà e Jacqueline Casey è stata una delle poche assunte.
Il prototipo per la stampa universitaria al MIT è stato realizzato dai grafici che erano noti per lo stile meticoloso e diretto della loro tipografia.
I progetti del campus, i programmi, gli eventi culturali e scientifici sono stati pubblicizzati alla società attraverso i lavori del designer del gruppo.

Nel 1955 fu reclutata dalla collega alumna di MassArt Muriel Cooper per lavorare presso l'Office of Publications al MIT.
Thérèse Moll, una giovane designer svizzera che era stata assistente nell'ufficio di Basilea di Karl Gerstner e che lavorò brevemente nell'ufficio delle pubblicazioni del MIT nel 1959, è l'unica persona a cui Jacqueline Casey attribuisce la sua introduzione alla griglia e alla sua filosofia di progettazione.

Nel 1972 Jacqueline Casey divenne Direttore, assumendo questa posizione quando il suo collega si unì alla facoltà del MIT.
Le due donne erano tra le poche a lavorare a questo livello professionale al MIT dell'epoca.
Durante il suo incarico di direttore, Jacqueline Casey è diventata famosa per aver disegnato manifesti pubblicitari distintivi per eventi
del MIT, lavorando al fianco di Ralph Coburn e Dietmar Winkler.




Jacqueline Casey



I design di Jacqueline Casey sono stati influenzati dallo stile tipografico internazionale allora sviluppato in Svizzera, in particolare da designer come Karl Gerstner, Armin Hofmann e Josef Müller-Brockmann.

I poster di Jacqueline Casey erano generalmente costituiti da un'immagine sorprendente o da una tipografia in grassetto,
accompagnata da dettagli informativi in ​​un testo più piccolo.
Ha usato spesso giochi di parole tipografici e giochi di parole visivi nel suo lavoro.

Nel 1975 il marito di Jacqueline Casey William Casey morì.

Nel 1988 Parlando dei suoi progetti Jacqueline Casey, ha detto:
 
"Il mio lavoro è fermare chiunque posso con un'immagine accattivante o sconcertante e invogliare lo spettatore a
leggere il messaggio in caratteri piccoli e soprattutto a partecipare alla mostra"
.
Oltre ad essere utilizzato per la promozione di eventi all'interno del campus e nelle pubblicazioni del MIT, il lavoro di Jacqueline Casey è stato esposto al MIT, alla Chelsea School of Art di Londra e al London College of Printing.

Nel 1989 Jacqueline Casey si ritirò dal suo ruolo di direttore, ma continuò a lavorare come visiting scholar presso il
MIT Media Laboratory.

iL lavoro di Jacqueline Casey.



Jacqueline Casey

Il lavoro di Jacqueline Casey è conservato nelle collezioni permanenti della Library of Congress a Washington, D.C., del Museum of Modern Art di New York Citye del Cooper-Hewitt Museum,sempre a New York City.
Nel 1992 e nel 2012 Il MIT Museum, ha allestito una mostra dell'opera grafica di Jacqueline Casey .
Jacqueline Casey si sposò con George L. Casey che gli sopravvisse, morì nel 1997, ebbe due figli Rick Casey (Judy), Gayle Clarke (Steve) e Joyce Velasquez.
Il Rochester Institute of Technology ce è situato a Rochester nella, metropolitan area di New York ha una collezione di 99 poster, donati postumi su richiesta del designer.
Mostre del suo lavoro si sono tenute al MIT
Nel 1978 alla Chelsea School of Art, Londra
Nel 1980 al London College of Printing.
Nel 1972 1979, 1983, 1984 alla MIT Hayden Corridor Gallery
Nel 1992 su richiesta di Jacqueline Casey  Una collezione di 99 poster disegnati da Jacqueline S. Casey per eventi e attività al MIT dal 1963 al 1990 è stata donata al RIT nel 1992 dal Museo del MIT
Nel 1985 al MIT Museum
Nel 1989 alla Cooper Union for the Advancement of Science and Art, New York e al Massart's Massart, Boston.

Premi e riconoscimenti di Jacqueline Casey




Jacqueline Casey

Nel 1974 Membro dell'Alliance Graphique Internationale
Nel 1988 Premio William J. Gunn, Creative Club di Boston
Nel 1990 Dottorato honoris causa in belle arti, Massachusetts College of Art
Nominato dal Presidente Bartlett A. Giamatti della Yale University nel Visiting Committee della Yale School of Graphic Design.
membro dell' American Institute of Graphic Arts.

Design Leadership Award” dall’AIGA, l’American Institute of Graphic Arts.

Intervista a Jacqueline Casey del 1983


Jacqueline Casey

Elizabeth Resnick :
Jacqueline, mi perdoni, ma la mia curiosità è grande e vorrei iniziare proprio con la presentazione del catalogo e del poster che lei ha progettato per la prima mostra di moda al MIT allestita nella Hayden Gallery e curata da Susan Sidlauskas.
Dedicata a otto designer definiti “architetti della moda”, il top fashions: Giorgio Armani, Gianfranco Ferré, Krizia, Issey Miyake, Claude Montana, Ronaldus Shamask, Yeohlee Teng e Stephen Manniello, l’unico nato in America.

Jacqueline Casey:
Freschi di stampa!.
Questa presentazione è veramente un’anteprima assoluta.
Ecco il catalogo e il poster, con la meravigliosa cover photo di Robert Mapplethorpe in un bianco e nero assoluto dove l’abito e la posa della modella sintetizzano perfettamente come la moda sia veramente “l’architettura del vestire”.
Il mio intervento è stato minimale, ho voluto dare la massima visibilità all’immagine di Robert che come sempre, da grande fotografo qual è, colpisce nel segno con una superlativa immagine forte, sintetica, elegantemente perfetta che ricorda l’equilibrio e l’armonia di certe composizioni ikebana.
Ho cercato di incorporare il mio intervento seguendo con delicatezza le pieghe del vestito per ottenere un’integrazione ottimale tra immagine e testo.
La mostra aprirà al pubblico il 15 maggio e resterà aperta sino al 27 giugno 1982, quindi siamo agli sgoccioli e colgo l’occasione per invitarla all’inaugurazione che prevede, tra l’altro, anche una sfilata di moda
.

Elizabeth Resnick :
La ringrazio molto Jacqueline e mi complimento con lei per il suo progetto che mette in risalto quell’immagine di forte impatto visivo di Robert Mapplethorpe dove raffinatezza tecnica ed estetica racchiudono perfezione, eleganza e grazia.
Lei, come tutte le donne combattive e innovatrici in ambiti reputati esclusivamente maschili, ha iniziato a lavorare in un mondo dominato dagli uomini ma, per fortuna, la sua creatività rivoluzionaria è stata presto considerata e premiata ai massimi livelli.
Prorio quest’anno le è stato assegnato il “Design Leadership Award” dall’AIGA, l’American Institute of Graphic Arts.
Ma gli inizi non sono stati facili.
Ho letto in una sua intervista che fu anche osteggiata dai suoi genitori per la sua passione per l’arte.

Jacqueline Casey:
Diciamo che mi sono guadagnata, con costanza e determinazione, la possibilità di seguire la mia passione lottando anche contro i pregiudizi dei miei genitori che avrebbero preferito vedermi “sistemata” come contabile e quindi hanno cercato di contrastare il mio desiderio di essere un’artista.
Così a scuola avevo scelto un indirizzo commerciale, che non mi coinvolgeva minimamente, ma che poi si è rivelato utile per la mia carriera perché… anche i designer devono conoscere l’economia! Ho fatto una serie di lavori per mantenermi, ho lavorato in un grande magazzino come cassiera e nel reparto abbigliamento e poi sono andata in Europa per tre mesi, diciamo… per ritrovare me stessa!
Un’esperienza che mi ha segnato, un valido incentivo per definire il mio futuro perché sono ritornata decisa ad intraprendere, definitivamente, una carriera come designer, anche se ero preoccupata per la mia indipendenza economica.
Ma la fortuna, legata alla grande passione, mi è venuta incontro e nel 1955, quando sono entrata a far parte del Design Services Office presso il MITsotto la direzione di Muriel Cooper.
Insieme abbiamo progettato la maggior parte dei manifesti per pubblicizzare gli eventi artistici del MIT e nel 1972 sono divenuta io stessa direttrice e ho collaborato con tanti artisti, tra gli altri con Ralph Coburn, che faceva parte dell’ International Typographic Style o Swiss Graphic Design

Elizabeth Resnick :
Il suo stile, così potentemente creativo, particolare e immediatamente riconoscibile, è stato influenzato proprio dallo Swiss Style, che ha visto nei designer svizzeri Armin Hofmann, Karl Gerstner e Josef Müller-Brockmann i suoi più famosi promulgatori.
Fondamentali sono il rigore grafico, la chiarezza, la leggibilità unite ad un’eleganza di stile dove l’uso dei caratteri tipografici diviene elemento di design che nulla regala al decorativismo.
Ho trovato tutto questo nelle sue opere, illuminate da una creatività esplosiva e sorprendente che l’ha posta sulla vetta della fama internazionale a fianco di artisti famosi, Josef Müller-Brockmann per citarne uno…
Jacqueline Casey:
Nel 1958 Thérèse Moll, designer svizzera che era stata assistente di Gerstner a Basilea, venne a lavorare per un breve periodo al MIT e così iniziammo a collaborare ed è grazie a lei che ho approfondito le nozioni sul grid method, la sua organizzazione degli spazi ma soprattutto la sua filosofia progettuale.
Forse è stato il contributo più significativo del Swiss Style insieme ai caratteri sans serif, a bastoncino, e la preferenza di testo non giustificato.
La storia del Graphic Design è lunga e affascinante e, come sempre, un filo lega le invenzioni e le trasformazioni che hanno segnato un cammino creativo ed in continua evoluzione.
Sapeva che il termine graphic design fu coniato da William Addison Dwiggins nel 1922 e nello stesso anno Stanley Morison inventò il Times New Roman per l’uso esclusivo nel Times di Londra?
Ora è il più usato al mondo! Io ho sempre cercato di coniugare la tradizione alla sperimentazione e come obiettivo principale credo di aver sempre avuto l’aspirazione a progettare un prodotto con un messaggio accurato, semplice e chiaro per tutti.
Colori, caratteri tipografici, proporzione e divisione degli spazi… tutti elementi che devono attrarre e quindi coinvolgere lo spettatore che viene così invogliato a partecipare agli avvenimenti pubblicizzati.
L’immagine visiva finale può essere creata interamente dal contenuto del messaggio e l’immagine stessa diventa il messaggio.

Elizabeth Resnick :
Nei suoi poster si mischiano, in proporzioni perfette, giochi di parole, caratteri tipografici, colori,fotografia, inventiva sfrenata e il suo background nella pubblicità le ha permesso di rinnovarsi continuamente e questa è forse la parte di maggior successo del suo design.
Penso al poster del ’64 per il symposium “American Women in Science and Engineering”, un incastro intrigante del simbolo della donna e quello del ’61 “Goya: The Disasters of War”, la serie di 82 stampe create dal pittore e incisore spagnolo tra il 1810 e il 1820,  dove l’uso del blood splat come immagine solitaria diventa una metafora visiva forte e chiara.
E poi “The Moon Show” con quella luna appiccicata su di un cielo nero pece per festeggiare la missione dell’Apollo 11…
Jacqueline Casey
Ricordo quei poster di tanti anni fa… specialmente quello su Goya, devo ammettere, ha avuto un grandissimo successo ed ha contribuito alla valorizzazione della mia attività facendomi conoscere a livello internazionale.
Quella macchia rosso sangue riporta inevitabilmente alle atrocità delle guerre di ieri e di oggi, alle morti e alle ferite di tanti uomini. Ricordo di aver avuto dei timori sull’accoglienza e la reazione del pubblico ma è stata una prova importante, direi fondamentale per convincermi definitivamente che immagini forti comunicano messaggi forti e le parole diventano inutili.
Un’immagine deve parlare da sola.
Quando progetto penso spesso che oggi, nell’era dell’evoluzione tecnologica con il primo computer Commodore venduto in oltre un milione di pezzi e ricordando il mio poster “The Computer From Counting to Cognition” del 1979… ecco… rifletto… che in fondo poco è mutato perché la forza prorompente delle figure stilizzate che gli uomini preistorici incisero nella roccia sono immagini “leggibili” che parlano da sole e inviano, ancora oggi, messaggi inequivocaboli raccontandoci storie senza parole con la potenza dei segni.

Elizabeth Resnick :
acqueline le rivolgo un’ultima domanda che riguarda il futuro: può anticiparmi a quale progetto si sta dedicando?
E poi dovrà farmi una dedica ed un autografo su questo bellissimo catalogo…
Jacqueline Casey
Non le voglio nascondere nulla… ma i progetti per cui sto lavorando sono tantissimi.
Il primo che mi viene in mente è il poster per The Philips Glass Ensemble” e poi “Give Blood” una campagnna di sensibilizzazione importante dove l’immagine dovrà essere forte e chiara, dai colori netti in cui il rosso sangue sarà nuovamente protagonista.
Ho imparato a non sottovalutare mai il pubblico a cui mi rivolgo perché ho sempre trovato delle rispondenze fantastiche, a volte inimmaginabili, e questo mi ha permesso di conservare una decisa concretezza legata ad un immaginario volubile che a volte mi trascina via.
Ma io rimango qui, fortemente ancorata al mio tavolo da lavoro e saldamente legata alle proporzoni  definite dal grid method.



Jacqueline Casey
       

1963 Jacqueline Casey manifesto per dei concerti MIT Sypomphony e Boston Dance Theater Ballet Program, massachusett Instute of Tecnology al Kresge Auditorium a Cambridge presentato dal MIT Baton Society

 

1964 Jacqueline Casey manifesto per dei concerti allo Smith College a Mordhampton nel Massachusetts. per il Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1964 Jacqueline Casey manifesto per il simposium American Women in Science and Igeniering a Symposium al Kesge Auditorium nel Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1964 Jacqueline Casey manifesto per Graduate Study in Mathematic del Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1964 Jacqueline Casey manifesto per The MIT Gilbert and Sullivan del Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1967 Jacqueline Casey manifesto per Application of Finite Elements to Soil Mechanics del Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1967 Jacqueline Casey copertina per Gene Davis s del Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1967 Jacqueline Casey copertina del disco Music at MIT Hayden Creation per la MIT Chora Society

 

1967 Jacqueline Casey copertina per Recen Sulture Ernest Trova del Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1967 Jacqueline Casey manifesto per gli incontri al Kesge Auditorium nel Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1967 Jacqueline Casey manifesto per Ocean Igeniering al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1967 Jacqueline Casey manifesto per Micellaneus Kinetic cuppture alla Haydewn Gallery per il Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1968 Jacqueline Casey manifesto per il concerto su Bartok Stravinski Brukner

 

1968 Jacqueline Casey manifesto per Center for Space Research al Massachuset Institute nof Tecnology MIT

 

1968 Jacqueline Casey manifesto per il MIT horal Society sul Requiem del Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1968 Jacqueline Casey manifesto per Seve Peinter per il Massachuset Institute of Tecnology MIT e sponsorizzato dal MIT Comitee on the Visual Art

 

1969 Jacqueline Casey manifesto per Artist and Scientific Comuniity al Centre for Advanced Visual Student Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1969 Jacqueline Casey copertina per la rivista Tecnology Review per il Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1969 Jacqueline Casey manifesto per Exibition Modern Painter al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1969 Jacqueline Casey manifesto per Lift Equilibrum per il Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1969 Jacqueline Casey manifesto per Mit Open House per il Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1969 Jacqueline Casey carta intestata per Mit Open House per il Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1969 Jacqueline Casey busta per Mit Open House per il Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1969 Jacqueline Casey manifesto per la Exubition TarKis per il Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1969 Jacqueline Casey manifesto per The Moon Scow per il Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1970 Jacqueline Casey manifesto per Moments Ments to Malcom X per la Università Statale della Carolina del Nord

 

1970 Jacqueline Casey manifesto per Six Arist alla Hayden Gallery al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1970 Jacqueline Casey manifesto per Stop Pollution al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1971 Jacqueline Casey manifesto per Goya The Desaster of War alla Hayden Corridor Gallleries al Massachuset Institute of Tecnology MIT e sponsorizzato dal MIT omitee on the Visual Arts

 

1971 Jacqueline Casey manifesto per The Medicine of the Future al Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1971 Jacqueline Casey manifesto per Ocean Engineering at MIT al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1972 Jacqueline Casey manifesto per Art and Evironnement al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1972 Jacqueline Casey manifesto perFaculty Student Exange al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1972 Jacqueline Casey manifesto per Octave of Prayer alla Hayden Gallery al Massachuset Institute of Tecnology MIT e sponsorizzato dal MIT Comitee on the Visual Art

 

1972 Jacqueline Casey manifesto QA SWpring Festival 1972 9in Honor of Klein Liepman per il Tecnology MIT

       

1969 Jacqueline Casey manifesto per Mit Fritz Scholder Indiana per il Massachuset Institute of Tecnology MIT sponsorizzato dal MIT Comitee on the Visual Art

 

1973 Jacqueline Casey manifesto per Boston Visual Artist Hunionalla Hayden Gallery al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1973 Jacqueline Casey manifesto per Fiedericht St. Florian Proiect alla Hayden Gallery al Massachuset Institute of Tecnology MIT e sponsorizzato dal MIT Comitee on the Visual Ar

 

1973 Jacqueline Casey manifesto per Lihtworks alla Hayden Gallery al Massachuset Institute of Tecnology MIT e sponsorizzato dal MIT Comitee on the Visual Art

 

1974 Jacqueline Casey manifesto per l' exposition su Dan Robertson per il MIT Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1974 Jacqueline Casey manifesto Steam Engine per il MIT Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1974 Jacqueline Casey manifesto per MIT Spen House 4 13 74 al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1975 Jacqueline Casey manifesto per Otto Piene: Paintings Guache Drawings alla Huston Gallery and Centre for Archived Visual Studio al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1975 Jacqueline Casey manifesto per Tunnel Coast Model per il Massachuset Institute of Tecnology MIT sonsorizzato dal The Rann Program National Science Foundation

 

1975 Jacqueline Casey manifesto per 4 Paintersa alla Gallery Huston organizzato dal MIT Comitee on the Visual Corporation of Visual Art

       

1975 Jacqueline Casey manifesto Art Trasation al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1975 Jacqueline Casey manifesto Cancer al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1975 Jacqueline Casey manifesto Means + Ings In Todi's Art al Kreigs Little Theatre al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1975 Jacqueline Casey manifesto Video Art in rogres al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1978 Jacqueline Casey manifesto Chemistry at MIT al Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1978 Jacqueline Casey manifesto Focusing on Face al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1978 Jacqueline Casey manifesto Charles Ros Light Placed alla Gallery Huston al Massachuset Institute of Tecnology MIT e sponsorizzato dal MIT Comitee on the Visual Art

 

1979 Jacqueline Casey manifesto Coffee Hour Ashow Diningv al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1979 Jacqueline Casey manifesto the Computer Fron Counting to Cogniton al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1979 Jacqueline Casey manifesto Ger Dekkes New Duch Landscape al Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1979 Jacqueline Casey annuncio pubblicitario aesetic of Toigt al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1979 Jacqueline Casey manifesto Mediums of Language

 

1980 Jacqueline Casey manifesto Agnes EDemes 1968 . 1980 al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1980 Jacqueline Casey manifesto Arts on the Line alla Gallery Huston al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1980 Jacqueline Casey manifesto Generations al Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1981 Jacqueline Casey manifesto Body Language al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1982 Jacqueline Casey manifesto per una conferenza al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1982 Jacqueline Casey manifesto Human Light Drqzing al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1982 Jacqueline Casey manifesto Human Architecture Contemporary Cloting Design foto di Robert Mapplethorpe al Massachuset Institute of Tecnology MIT

 

1983 Jacqueline Casey manifesto Give Blood per il Massachuset Institute of Tecnology MIT

       

1983 Jacqueline Casey manifesto per Philip Glass Ensemble al Willan Abramowiz Memorial Concert al Kresge Auditorium MIT e sponsorizzdo da Abramowiz Lecture Series

 

1984 Jacqueline Casey manifesto Academic Honesty: Are our standrds Clear? al CDomunity Forum e sponsorizzato da Student Comunication on Educational Policy, Offricce ofn the Propst e dallOffice Dean for Student Affairs

 

1984 Jacqueline Casey manifesto Aesthetic of Progres

 

1984 Jacqueline Casey manifesto Eliijah di Felix Mendelson per il Mit Choral Society

 

1985 Jacqueline Casey manifesto per Russia USA Peace

       

1989 Jacqueline Casey manifesto per MIT Gospel Choir al Kresge Auditorium MIT

 

1989 Jacqueline Casey manifesto per Waling in the Spirit: A Celbration of Gospel per il MIT

 

1989 Jacqueline Casey manifesto per Messiah di George Federik Handel alla Sacred Heart Curch a East Cambide nel Massachuset

 

1990 Jacqueline Casey manifesto Exhibition Selected per Presentation Honorary Doctorate Of Fine Arts

 

Jacqueline Casey manifesto Massachuset Instute of Technology MIT

       

Jacqueline Casey manifesto Dorothy Keyes Massachuset Instute of Technology MIT

 

Jacqueline Casey manifesto Exploration al Massachuset Instute of Technology MIT

 

Jacqueline Casey manifesto Zone Computer Theatre al Massachuset Instute of Technology MIT

 

Jacqueline Casey manifesto omputersw Stanislaw M. Ulan per il Lincol Dedcenial Lectures al Massachuset Instute of Technology MIT

 

Jacqueline Casey manifesto

       

Jacqueline Casey manifesto Metamorphos al Massachuset Instute of Technology MIT

 

Jacqueline Casey manifesto sulle attività del Lincolm Laboratory al Massachuset Instute of Technology MIT

 

Jacqueline Casey manifesto Recent European Print

 

Jacqueline Casey manifesto Richard Smyth al Massachuset Instute of Technology MIT

 

Jacqueline Casey manifesto Tecnology + Policy Program al Massachuset Instute of Technology MIT

             

Jacqueline Casey manifesto The Electroinic Materals Revolution al Massachuset Instute of Technology MIT

 

Jacqueline Casey manifesto Two Symposian On the Occasion of the Dedication of al Wiener Buildingl al Massachuset Instute of Technology MIT

           

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