JEAN COLINE



jean Coline

 


.Jean Colin nacque a Parigi nel sesto arrondissement di Parigi nel 1911 ed è morto nel 1982.

Jean Coline proveniva da una famiglia di industriali.
Jean Colin trovò molto presto la sua strada e decise di seguire i corsi di Arti decorative, dove si laureò nel 1933.
Ancor prima di lasciare la Scuola di Arti Decorative nel 1932, firma il suo primo manifesto per il film di Edmond T. Greville Plasir de Paris.

Fu successivamente allievo di Cassandre e Jean Carlu.
Dal 1935 al 1939 entra nel laboratorio del designer ed editore Raymond Gid.

Nel 1937, anno dell'Esposizione Internazionale delle Arti e della Tecnologia parigina, Jean Coline collaborò ai pannelli pubblicitari realizzati da Gid per il Padiglione dell'Educazione.

Jean Coline sposò Simone Barbot.
Dopo aver completato il servizio militare, iniziò a lavorare per Raymond Gid, in particolare nei settori della pubblicità, del design di libri e della propaganda politica.

Nel 1937 paricipa al 26 Salon des Artistes Decoratores.

 



1937 Ingresso del 1937catalogo per ill Salon des Artistes Decorateurs

 

 



1937catalogo per il Salon des Artistes Decorateurs


Jean Coline nel 1942 solo dieci anni dopo il primo maifesto disegnò il suo secondo manifesto per il cinema.
Nel frattempo Jean Colin lavora per la società di produzione Films Orange.
Queste creazioni  di Jean Coline lo portarono a lavorare per film documentari promossi dalla compagnia Arti-Scienze-Viaggi.

Nel 1943 vinse l'Academy Poster Grand Prize per il revival di un film del 1936, The Call of Silence, dedicato alla vita del padre di Foucauld.


Tuttavia non abbandonò il campo della narrativa e realizzò bellissimi manifesti composti da un misto di disegni e fotografie per film famosi come Gli angeli del peccato di Robert Bresson.


Nel 1943, Le Ciel est à vous di Jean Grémillon o ancora, nello stesso anno, Il viaggiatore senza bagagli, di Jean Anouilh e Jean Aurenche.

Dopo la guerra, la sua carriera in questo campo prosegue, tra gli altri, con i manifesti di Sortilèges di Christian-Jaque.

Nel 1945 Jean Coiline raalizzo il manifesto per la riedizione di Zéro de conduit di Jean Vigo, sempre nel  1945, La Marie du port e Les Portes della Notte di Marcel Carné.

Nel 1950 Il suo ultimo poster è quello di Odette, agente S 23 di Herbert Wilcox, che rappresenta la quintessenza della sua arte grafica.

Realizza inviti, pagine pubblicitarie e fotomontaggi apparsi sulla rivista Le Film, che sostituì La Cinématographie française quando fu interrotta durante la Seconda Guerra Mondiale.

A partire dagli anni Cinquanta Jean Colin si occupa principalmente di manifesti pubblicitari.

 



Jean Coline



I suoi principali clienti sono Air France, SNCF e Perrier, Cinzano e Coca-Cola drinks,l, sigarette Gitanes, Gauloises, Philips, Laden, Shell, Omo, Pernod e Cinzano, , Marchal, Shell, Perrier, Contrexéville ed EDF.. Schweppes, Coca-Cola, Perrier, Larousse, Olivetti, b SNCF, EDF, Shell, Philips, Omo, Gitanes, Air-France, la Fiera di Parigi, Lourdes, o campagne di interesse generale..

Nessuno meglio di Jean Coline sapeva utilizzare la fotografia, non in fotomontaggi con altre fotografie, ma da sola, inserendola, o inglobandola in una composizione puramente immaginaria e dai colori vivaci.

Jean Coline sa coniugare il realismo di una fotografia con la fantasia di un dipinto, sa anche coniugare il rigore di un'invenzione geometrica con la rappresentazione di un oggetto perfettamente imitato.

Gioca con diversi mezzi di suggestione, spaziando dal trompe l'oeil alla trasposizione schematica, spesso mescolando più formule nella stessa composizione, per il piacere di sorprendere con questa capacità di armonizzare gli opposti.

Jean Coline alla base c'è l'uomo calmo, consapevole dei mezzi a sua disposizione e dell'obiettivo da raggiungere.
Ovunque lo sentiamo dominato dalla geometria della sua logica; non dobbiamo quindi stupirci dell'importanza che Jean Coline dà alla lettera e della cura con cui la disegna, con grande varietà.

È davvero tutt'uno con ogni composizione, prezioso tanto per la sua forma o il suo colore quanto per il testo che compone.
Possiamo anche percepire in Jean Colin il desiderio di trovare segni espressivi, di comporre un vocabolario di segni.

È costantemente alla ricerca del simbolo e la maggior parte dei suoi manifesti sono come dei puzzle, enigmi facili da decifrare per non confondere o scoraggiare il pubblico, ma che tuttavia richiedono qualche secondo di sosta; buona formula pubblicitaria per costringere il pensiero a concentrarsi sull'oggetto consigliato.

C'è nel lavoro di Jean Coline un duplice aspetto di analisi e di sintesi, un meccanismo di pensiero che probabilmente si ritrova in tutte le grandi creazioni pubblicitarie: analisi degli elementi che devono essere evidenziati per focalizzare l'attenzione sul prodotto consigliato; sintesi per semplificare e armonizzare i diversi elementi.

Questa ginnastica della mente è necessaria per tutti i temi da trattare e la diversità dei risultati risulta inevitabilmente dalla varietà stessa dei temi quando, in partenza, il ragionamento è corretto.

Non possiamo quindi stupirci con Jean Coline di un’invenzione costantemente rinnovata, che può servire successivamente, e con uguale successo, il cinema o un prodotto alimentare.
Per lo stesso motivo questa disciplina di pensiero non può limitarsi al solo campo dei manifesti, e Jean Colin ha al suo attivo felici successi anche in altre forme di editoria: cataloghi, volantini e stampati vari gli hanno dato modo di dare prova della sua fantasia, in un modo forse ancora più libero che nel manifesto.
Il motivo è che il volantino viene letto più lentamente del manifesto.
Possiamo cercare sfumature più sottili, stabilire relazioni segrete tra gli elementi che lo compongono.

Se ha successo, chi lo riceve è tentato di trattenerlo e così la pubblicità di cui è veicolo è più efficace, più duratura. Molto diversi dai manifesti, questi volantini e cataloghi confermano esattamente le stesse doti, lo stesso stato d'animo: gusto per le tipografie eleganti, disegni raffinati fino a diventare diagrammi geometrici, incorporazione del documento fotografico nell'insieme.

Nessuno meglio di jean Coline, ad esempio, sapeva utilizzare la fotografia, non in fotomontaggi con altre fotografie, ma da sola, inserendola, o inglobandola in una composizione puramente immaginaria e dai colori vivaci.
E se sa coniugare il realismo di una fotografia con la fantasia di un dipinto, sa anche coniugare il rigore di un'invenzione geometrica con la rappresentazione di un oggetto perfettamente imitato.

Jean Coline gioca con diversi mezzi di suggestione, spaziando dal trompe l'oeil alla trasposizione schematica, spesso mescolando più formule nella stessa composizione, per il piacere di sorprendere con questa capacità di armonizzare gli opposti.
Alla base c'è l'uomo calmo, consapevole dei mezzi a sua disposizione e dell'obiettivo da raggiungere. Ovunque Jean Coline lo sentiamo dominato dalla geometria della sua logica; non dobbiamo quindi stupirci dell'importanza che dà alla lettera e della cura con cui la disegna, con grande varietà.

È davvero tutt'uno con ogni composizione, prezioso tanto per la sua forma o il suo colore quanto per il testo che compone.
Possiamo anche percepire in Jean Colin il desiderio di trovare segni espressivi, di comporre un vocabolario di segni.

È costantemente alla ricerca del simbolo e la maggior parte dei suoi manifesti sono come dei puzzle, enigmi facili da decifrare per non confondere o scoraggiare il pubblico, ma che tuttavia richiedono qualche secondo di sosta; buona formula pubblicitaria per costringere il pensiero a concentrarsi sull'oggetto consigliato.

C'è nel su lavoro di Jean Coline un duplice aspetto di analisi e di sintesi, un meccanismo di pensiero che probabilmente si ritrova in tutte le grandi creazioni pubblicitarie: analisi degli elementi che devono essere evidenziati per focalizzare l'attenzione sul prodotto consigliato; sintesi per semplificare e armonizzare i diversi elementi.

Questa ginnastica della mente è necessaria per tutti i temi da trattare e la diversità dei risultati risulta inevitabilmente dalla varietà stessa dei temi quando, in partenza, il ragionamento è corretto.

Non possiamo quindi stupirci  che Jean Coline di un’invenzione costantemente rinnovata, che può servire successivamente, e con uguale successo, il cinema o un prodotto alimentare.

Per lo stesso motivo questa disciplina di pensiero non può limitarsi al solo campo dei manifesti, e Jean Colin ha al suo attivo felici successi anche in altre forme di editoria: cataloghi, volantini e stampati vari gli hanno dato modo di dare prova della sua fantasia, in un modo forse ancora più libero che nel manifesto.

Il motivo è che il volantino viene letto più lentamente del manifesto.

Possiamo cercare sfumature più sottili, stabilire relazioni segrete tra gli elementi che lo compongono.
Se ha successo, chi lo riceve è tentato di trattenerlo e così la pubblicità di cui è veicolo è più efficace, più duratura.
fu durante il periodo  come cartellonista cinematografico che Jean Coline abbandonò la sua firma in corsivo stilizzato per una firma verticale, in caratteri stilizzati.
Questo cambiamento verso una firma più lineare, semplificata e minimalista, in qualche modo riassume l'evoluzione dello stile di Jean Colin nel corso della sua carriera.

Molto diversi dai manifesti, questi volantini e cataloghi confermano esattamente le stesse doti, lo stesso stato d'animo: gusto per le tipografie eleganti, disegni raffinati fino a diventare diagrammi geometrici, incorporazione del documento fotografico nell'insieme.

Non c'è da stupirsi di essere obbligati a usare le stesse parole per caratterizzare opere che sono però in apparenza molto diverse.
In verità, di questo è fatta una personalità autentica: fedeltà a se stessi, ma con infiniti modi di esprimerla


Nel 1951 Jean Colin fu uno dei padri fondatori dell'AGI e ne divenne il primo segretario generale.

Il suo lavoro aveva molto in comune con quello di André François, Raymond Savignac e Francis Bernard, tutti della sua generazione.
I loro manifesti avevano una speciale qualità lirica e spesso una sorta di umorismo ingenuo e disarmante, che piaceva a un vasto pubblico.

Fino al 1960 JeanColin viaggiò in Europa e negli Stati Uniti e ricevette numerosi premi per il suo lavoro.

Jean Coline  realizzò più di 300 manifesti, spesso umoristici e caratterizzati da colori armoniosi
Per molti di essi ricevette medaglie e premi, tra cui uno dall'Académie de l'Affiche, per il miglior manifesto dell'anno nel 1943 per l’appel du silence.
Vinse anche una medaglia d'oro per il Manifesto più bello del 1959 per OMO
.

Presidente del Sindacat Nationale des Grraphistes.
Jean Colin insegnò all'École Supérieur des Arts Décoratifs di Parigi.  



Jean Coline

 

 

1933 Jean Coline manifesto per il film Plasir de Paris manifesto relizzato ta nColine duranta gi studi

 

1938 Jean Coline manifesto per il film PlLa Vierge fille

 

1939 Jean Coline manifesto per la mostra France Dì UTRE-MER la rand Palais a Parigi

 

1940 Jean Coline manifesto per il film winng Romance con Fred Astaire

 

1942 Jean Coline manifesto per il film Pension Jonas

       
1945 Jean Coline manifesto per il film 0 de conduite di Jan Vigo
 
1953 Jean Coline copertina per mla rivista mensile rela Germania Gebrauchsgraphik
 
1953 Jean Coline manifesto per il film Therese Raquin
 
1953 Jean Coline manifesto per il film Leciel est a vous
 
1945 Jean Coline manifesto per il film La marie du port
       
1945 Jean Coline manifesto per il film Epqaves di jaqes bIves Costeau
 
1950 Jean Coline manifesto per iCanaa Dry
 
1950 Jean Coline manifesto per Italia Navigazione Nord S entro America rotta del sole
 
1950 Jean Coline manifesto per to he Medierian and Europe by the Italian Line
 
1950 Jean Coline manifesto per il film Odette Aent S 27
       
1950 Jean Coline copertina per Piubli Momdial
 
1951 Jean Coline manifesto per La cote occidentale par Marseille Cyprien Fabre et Frasinet per C.F.
 
1950 Jean Coline manifesto per i 37 Salon de l' Automobille et au Cycle a Parigi
 
1951 Jean Coline copertina per Vacances Hereuses per la rivista PubliMomdial
 
1951 Jean Coline manifesto per Air Franc Sport d' Iver
       
1952 Jean Coline manifesto per U.A.T. Automarittime totte Afrique
 
1952 Jean Coline manifesto per Cinzano
 
1952 Jean Coline manifesto per Cinzano
 
1952 Jean Coline copertina per il libro di George Bernanos Une Crime per la collane Le livvre de Demain per Librerie Atheme Fayar
 
1953 Jean Coline manifesto per UAT aeromaritime Paris
       

1953 Jean Coline manifesto perLes Artistes Decorarerous met le Tourisme almGerand Palais 28 avril 7 iun 1953 Participation E'ìtrangeres a Parigi

 
1953 Jean Coline manifesto per Pile Wonder ne s'use que si lòne s'en sert
 

1954 Jean Coline manifesto per RasoirmElectrique Philipscave Philips c'estlplus sùre

 

1954 Jean Coline manifesto per RasoirmElectrique Nuit de Rotary Au Benefice des Ouvres de Jeunesse Au Molin Rouge A Paris le Vendredi 26 Fevrier 1954

 
1955 Jean Coline manifesto per4 Citanes Caporal a votre coix avec ou sans filtre - paier blanc ou papie màis per l Regie Francaie de Tabac
       

1955 Jean Coline manifesto per On n'est Plus en 1900 Aujourdui La Cuisine Electrique

 
1955 Jean Coline manifesto per UAT aeromaritime Toute Afrique
 
1955 Jean Coline manifesto per TAI Trasprts Aèriennes Incontinentaux France -Maroc - Aouf Fance - Grece - Somalie-Madagascar Rance- Pakista - Veit-Nam - Ocèanie
 
1956 Jean Coline manifesto per Air France amerique du nord
 
1957 Jean Coline manifesto per Gaz Easu Calde Ausitò En Toute quantitè Un Très Bon Buvard
       
1957 Jean Coline manifesto per DisquenB Bleu avec filtre = Pauvrvretè Galoises Dische Bleu 20 Ciiigarettes Caporal Bout Filtre
 
1957 Jean Coline manifesto per Un Mariage Idèal d el Laine e du Nailon la causette Helancia et Line Nailon Mousse
 
1957 Jean Coline manifesto per A portèe de vos pieds Un Mariage Idèal d el Laine e du Nailon La Causette 70/30
 
1957 Jean Coline manifesto per doupex de la vie de votre moteur Shell X - 100 Partez Hereux!
 
1957 Jean Coline manifesto per mieux voiur mieux marcher Marchal
       
1957 Jean Coline manifesto per faites comme moi ...roulez herreuxn, en toute sècuerè Bougie " Fantastc "Fulgor" Marchal
 
1957 Jean Coline manifesto per iode lkes equipementes S.E.V. Marchal
 

1957 Jean Coline manifesto per les merveilleuse en competition ...oles merveilleuse per vvus Marchal 35 vencours au Mans

 
1957 Jean Coline manifesto per Mexico Air France
 
1957 Jean Coline manifesto per Urss Air France
       
1958 Jean Coline manifesto per colis postal avion aussi vite q'une letre par avion dèpots Agencies Air France Gare et boreaux S.N.C.F. per Sociètè Natonale des Chemins de Fer Fançais
 
1958 Jean Coline manifesto per U:A:T: Sert L' Afique Par Jet DC 8
 
1958 Jean Coline manifesto per Les Plus Des Carburants Supershell avec INCA
 
1959 Jean Coline manifesto per Air France Cartavelle
 
1960 Jean Coline manifesto per Verbillidge SommerKurse Mai-AQgust Berlitz Wien 1, Graben 13 - Tel 528286
       
1960 Jean Coline colamanifesto per CocaCola ...Une Note De Fraicheur
 
1960 Jean Coline colamanifesto per Foire De Paris 18 - 19 Mai 1961
 
1960 Jean Coline manifesto per Omo
 
1960 Jean Coline manifesto per 14960 Empprunt SNCF
 
1962 Jean Coline manifesto Lourdes
               
1975 Jean Coline manifesto per 8 SWalon Intenational du Meuble 16 - 20 Janvier 1975 / Paris Porte De Versaille
               
 
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