MAX HUBER aa



Max Uber con la moglie Aoi figlia del designer grafico giapponese Takeshi Kono.

Designer di grande talento, Max Huber fu un personaggio di spicco nel mondo della grafica pubblicitaria. Insieme a Boggeri, Veronesi, Xanti, è stato infatti uno dei primi a sperimentare in Italia la tecnica del fotomontaggio nel manifesto pubblicitario.
MaxHuber fu una personalità poliedrica con uno stile brillante e accattivante ma mai scontato.

Nei suoi progetti l'utilizzo della sovrastampa e del fotomontaggio creano sottili equilibri di gusto sperimentale che dimostrano l'intreccio tra le varie attività che pratica.
Nella sua opera è riscontrabile una forte tendenza all'astrazione, un ritorno di motivi tipici, soprattutto di spirali che rappresentano l'espandersi della vita nella regolarità delle forme: il suo è un pensare per immagini.

"Era uno splendido mix, aveva un incontenibile talento naturale e una mano impeccabile nel disegno, possedeva un vivace candore da eterno bambino, era un vero prodotto della Scuola Svizzera, che amava la ricerca innovativa, che vantava una curiosità vivace, essendo rapido di attaccarsi - non senza ironia – per le idee più imprevedibili, e ha lavorato con grande precisione del professionista di prim'ordine".
Giampiero Bosoni

 



Max Huber e Pino Tovaglia

Franco Balan con Max Huber

 

 

I PRIMI ANNI
Max Huber nacque a Baar in Svizzera nel 1919.
Frequentò le scuole elementari e medie.
Fin da giovanissimo manifestò una forte attitudine per le arti visive: nel 1935, finito il ginnasio, all'età di 17 anni, iniziò a frequentare la Kunstgewerbeschule di Zurigo, che all'epoca annoverava tra i suoi studenti Werner Bischof, pioniere della ricerca fotografica oggettiva, di cui Huber diventerà presto amico, seguendone gli esperimenti.
Kunstgewerbeschule di Zurigo Ernst Gubler, Gottlieb Wehrli, Heinri Myller, Walter Roshardt, Otto Weber e Alfred Willimann erano suoi insegnanti.


Tuttavia la figura a cui Huber si sente più vicino professionalmente è quella di Alfred Williman, docente di grafica e foto-grafica che lo fa entrare in contatto con le avanguardie contemporanee come il costruttivismo russo  e il suo maggior esponenente, El Lisickij, e la tipografia elementare dei progettisti del Bauhaus come Jan Tschichold nonché astrattisti europei e costruttivisti russi. Williman, così facendo, indirizza Huber a una forma rigorosa di cultura visiva che ne guida la ricerca.

Poichè la famiglia non può mantenerlo alla Kunstgewerbeschule, Huber decide, nel 1936, di lavorare come grafico apprendista presso l'agenzia zurighese P. O. Althaus, ed essendo, in quanto apprendista, tenuto a frequentare la scuola un giorno alla settimana, può continuare a studiare con Willimann.

Nel 1939 Emil Schultless, con il quale Huber aveva lavorato alla P. O. Althaus, gli offre una grande chance chiamandolo come suo assistente per l'impaginazione alla Conzett+Huber (l'omonimia è casuale), importante stabilimento editoriale di Zurigo.
La Conzett+Huber all'epoca produceva due importanti periodici che influenzano la weltanshauung di Huber, ovvero ZI. Zurcher Illustrierte, primo rotocalco in quadricromia in Svizzera, e Du, che si avvale della collaborazione fotografica di Werner Bischof.
Nel 1939 viene chiamato alla leva e ha modo di conoscere personalmenteMax Bill, Josef Muller-Brockmann e Hans Neuburg, importanti esponenti della Scuola Grafica Svizzera.


Il mondo dell'arte e del design di Zurigo non mancava di stimoli. Gli artisti grafici provenienti dalla Germania e con l’avvento al potere del Nazionalsocialismo, si stabilirono in Svizzera.
Insieme a molti giovani colleghi svizzeri, hanno gettato le basi della scuola svizzera di graphic design, noto anche come il Typographic Style. I suoi valori di progetto incluso un affidamento su un sistema a griglia tipografica, le impostazioni degli allineamenti a sinistra di margine in contrasto a destra, l’uso del carattere tipografico sans serif, e un impegno per la luce, determinarono una estetica razionale.


IN ITALIA
Nel dicembre 1940, all'età di 21anni arrivò a Milano.
Huber viene a conoscenza, attraverso Du, dell'esistenza dello Studio Boggeri, grande studio di progettazione visiva fondato nel 1933 da Antonio Boggeri che, nel 1940, sta cercando un grafico.
Ottenuto un temporaneo congedo si reca allo Studio Boggeri, a soli 21 anni.
Boggeri assunse subito il giovane designer .Nonostante la giovane età e la relativa esperienza, Boggeri gli affida subito compiti importanti, avendo riconosciuto il talento del giovane.
Antonio Boggeri che era stato colpito dal biglietto da visita di Max Huber. A prima vista l'elegante carta sembrava essere stampato, ma uno sguardo più attento rivelava che le lettere erano disegnate a mano con la loro attenzione alla loro distanza ottica distanza.

Max Huber vide Milano e lo Studio Boggeri, in particolare, come il melting pot in cui illustrazione, pittura, fotografia e la stampa potrebbero essere insieme.
Max Huber nello Studio Boggeri fu in grado di scambiare idee con le persone della sua età, così come con gli esponenti del mondo del design, intellettuali e artisti d'avanguardia.


dal 1940 al 1957 collabora con lo Studio Boggeri
Fin dall'inizio Antonio Boggeri collaborò con dei grafici che sarebbero diventati professionisti di fama internazionale.
a questi è possibile citare: Walter Ballmer, Kathe Bernhardt, Deberny e Pigot, Ezio Bonini, Aldo Calabresi, Erberto Carboni, Fortunato Depero, Roby D’Silva, Adolf Fluvkinger, Fritz Fricher, Paolo Garretto, Giovanna Graf, Franco Grignani, Jeanne Grignani, Honegger-Lavater, Max Huber, Giancarlo Iliprandi, Lora LammNeuburg, Marcello Nizzoli, Bob Noorda, Hazy Osterwalder, Hansheidi Pidoux, Imre Reiner, Riccardo Ricas, Roberto Sambonet, Leone Sbrana, Xanty Schawinsky, Saul Steinberg, Albe Steiner, Deborah Sussmann, Carlo Vivarelli .

Max Huber idea il marchio come il celebre “IR”che ancora oggi è utilizato, per i grandi magazzini la Rinacente ed ideato per l'innaugurazione de nuovo magazio a Milano.
Dal l1950 al 1958 collabora con l'Ufficio Pubblicita come capo del dipartimento creativo.
Nel 1958 Lora Lamm prende il posto di Max Huber come capo del dipartimento creativo che occuperà fino al 1962.


A Milano Huber conosce personalità a lui molto affini professionalmente, come Giovanni Pintori, Albe Steiner, Saul Steinberg e Luigi Veronesi.
Conosce anche Bruno Munari, Pino Tovaglia, Michele Provinciali, Giancarlo Iliprandi, HeinzWaibl, l' architetto Achille Castiglioni, Saul Bass,
Jacqueline Vodoz, moglie di Bruno Danese e cofondatrice della ditta Danese.




Max Huber con Achille Castiglinoni,Carlo Pagani e Jacqueline Vodoz, moglie di Bruno Danese e cofondatrice della ditta Danese.


Con Albe e Lica Steiner collabora all'impaginazione del house organ della Bemberg proseguendo la sua ricerca a largo spettro che va al di là delle definizioni di arte e grafica, e che è il tratto peculiare della sua attività: perfeziona la propria tecnica di disegno
Frequenta i corsi serali all’Accademia di Brera all'Accademia di Brera, prosegue nella  ricerca fotografica con una serie di immagini di Milano che mostrano la città attonita e deserta e realizza una composizione foto-grammatica di un proprio autoritratto.

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Max Huber, Albe Stainer, Bruno Munari, Pino Tovaglia, Michele Provinciali, Giancarlo Iliprandi e HeinzWaibl-sulla scalinata della Triennale di Milano



Max Huber, Albe Stainer, Bruno Munari, Pino Tovaglia, Michele Provinciali, Giancarlo Iliprandi e HeinzWaibl-alla Triennale di Milano


RITORNO A ZURIGO
All'inizio della seconda guerra mondiale, è fu costretto a tornare in patria in Svizzera.
Dal 1938 al 1940 è chiamato da Schulthess a collaborare nell’industria grafica Conzett
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Nel 1941, dove viene richiamato alle armi, ma già nel 1942 può tornare a lavorare alla Conzett+Huber ove collabora alla produzione di Du e fa da assistente a Bischof per la fotografia e per alcuni allestimenti di mostre, continuando a progettare artefatti comunicativi come manifesti, scenografie e pitture murali.
Attraverso Bill, negli anni della guerra, intensifica i propri rapporti con l'ambiente artistico zurighese ed entra in contatto con Hans Arp Richard Paul Lohse, partecipando a varie iniziative tra cui la rivista Abstrakt/Konkretvicina alle sue idee.

Max Huber credette che all'indomani della guerra, il design avrerbbe avuto la capacità di ripristinare i valori umani.
Questa concezione umanistica del design aveva impotanza in tutta Europa nel 1950. L'uomo era stato disordinato e alienato dal conflitto: la sfida fu la rinascita.

HUBER COME DESIGNER GRAFICO

Max Huber ha sempre lavorato come designer freelance, collaborando direttamente con ogni cliente.
Ha cercato di trovare un equilibrio tra le esigenze dei suoi clienti e il proprio bisogno di sperimentare.
Amava la ricerca innovativa. Non avrebbe esitato a ritirarsi quando un cliente ha fatto una richiesta ridicola, ma se il suggerimento è era utile era disposto ad adattarsi suoi piani.

Non ha mai usato le sue immagini in senso stretto.
Egli spesso mescolò elementi fotografici e tipografici piatti senza cornice con strisce di colore per trasmettere una certa sensazione di dinamismo e velocità.
Ha usato elementi riconoscibili nella sua progettazione, senza dover dire loro una storia.
Il suo lavoro si concentrò sulle sperimentazioni fotografiche e di tipo chiaro combinato con l'uso di forme audaci e colori primari.
Le sue griglie severe erano facilmente identificabili. Huber ha favorito la chiarezza, il ritmo e la sintesi.
Ha usato testi succinti, composti da diversi gruppi gerarchici; un grande titolo con informazioni secondarie in un carattere tipografico più piccolo, una sequenza di livelli.
Col passare del tempo, non è stato influenzato dalla moda, ma ha sempre caratterizzato la composizione facendo riferimento alle sue idee di base.

Nell’ottobre del 1946 Huber torna a Milano con Albe Steiner e conosce Giulio Einaudi, Vittorini, Fortini ; Einaudi lo incarica di curare tutta la grafica della casa editrice, ed esercita come grafico indipendente, lavora per le grandi riviste quali: La Rinascente, Edizioni Einaudi, Legler Stoffe, Rai Radiotelevisione Italiana e l’Automobile Club d’Italia. Collabora anche all’organizzazione della prima mostra di "Arte astratta e concreta."

 



1946 Scuola della Rinascita, al centro Max Huber e sulla destra Albe Steiner

 



1960 Max Huber con Saul Bass e con e Albe steiner

Nel 1947 realizza la prima immagine coordinata per la società Braendli. Docente di grafica alla Scuola di Rinascita.
Nel 1948-49 collabora con l' azienda Borsalino.

 



Max Huber


Dal 1949 al 1952 diviene membro del MAC, Movimento d’Arte Concreta assieme tra altri con Bruno Munari– MAC– ha partecipato a numerose mostre d’arte e di grafica.






1940 Max Huber


Nel 1950 studia il nuovo marchio e logotipo per la Rinascente, su richiesta dell’architetto Pagani, e (inserito nel team dell’ufficio pubblicità) inizia la ricca collaborazione grafica con il grande magazzino.

 



1950 Max Huber mentre disegna il marchio "IR" per i grandi magazzini" la Rinascente"


Nel 1954 gli viene conferito il premio compasso d’oro e la medaglia d’oro per il lavoro grafico all’VIII Triennale di Milano.
Assieme agli architetti Castiglioni cura la grafica di allestimenti della RAI, Eni, Montecatini, mostre della Radio.
Numerose sono state le collaborazioni con le ditte NAVA, Legler, Olivetti, Esselunga, ecc.., esegue in oltre i manifesti per Monza e cura la veste grafica di alcuni film dei registi Ermanno Olmi e Michelangelo Antonioni.

 



1954 Max Huber riceve il Compasso d' Oro della la Rinascente all' Aauditorim della Triennale di Milano


Nel 1958 è invitato negli USA come speaker al " First International Seminary of Typographic Design ".
Dal 1959 al 1962 è docente di grafica all’Umanitaria di Milano e negli anni ’70 alla Scuola Politecnica di Design.



Nel 1960 alla " World Conference di Tokyo " parla sul tema " Design Steps forwards with Society ".
Nel 1962 ha sposato Aoi Kono, figlia del famoso maestro tra i grafici giapponesi Takashi Kono.

 



Max Uber con la moglie Aoi Kono figlia del designer grafico giapponese Takeshi Kono.


Negli anni settanta insegna grafica presso la Scuola Politecnica di Designo presso la CSIA di Lugano in Svizzera.Membro dell' AGI (Alliance Graphique Internatiolal)
Muore a Mendrisio (Svizzera) il 16 novembre 1992.

 

 

 



Max Huber con il marchio della "la Rinascente"da lui progettato


La composizione dinamica

Tratto distintivo della ricerca progettuale di Max Huber nel campo grafico è il dinamismo impresso nelle sue composizioni.
Un vitale carattere dinamico sempre giocato con grande abilittà all’interno di una nitida gabbia grafica.
L’energia impressa in queste costruzioni visive richiama l’idea di un travolgente ritmo musicale come quello del suono di una jazz-band, altra autentica passione di Huber.

Le invenzioni grafiche utilizzate per creare una dimensione dinamica, sono per Huber:
• l’accentuata enfasi prospettica di alcune titolazioni
• le sequenze costruttive a spirale
• la rotazione di lettere e loghi
• la sovraimpressione di immagini fotografiche atta a generare un orginale effetto di scomposizione del quadro grafco, che riprende alcune ricerche delle avanguardie nel campo fotografico, ambito nel quale anche Huber spesso si è cimentato sperimentando diverse tecniche (fra i numerosi esempi vedi alcune copertine delle riviste jazztime del 1952 e Sci del 1962, o ancora alcune pagine pubblicitarie per la Rinascente della mettà degli anni Cinquanta).

 



Max Huber nel suo studio mentre lavora

 

L'innovazione tipografica

Nella migliore tradizione della scuola tipografica svizzera e in particolare di quel gruppo più affine alle avanguardie storiche della grafica internazionale, Huber svolge un’importante lavoro di sperimentazione nel campo tipografico.
Significative sono alcune sue elaborazioni con caratteri innovativi come l’Elvetica. Un esempio emblematico, della sua particolare sensibilittà tipografica nell’accostamento originale dei caratteri, è il logo la Rinascente risolto con grande maestria ed elegante spregiudicatezza con l’avvicinamento della lettera elle in carattere Bodoni corsivo alla lettera erre maiuscola.





Max Huber mentre lavora

Archigrafia

La frequente partecipazione di Huber al progetto di grandi allestimenti in spazi fieristici o museali lo ha visto creare eccezionali giochi grafici a scala archiettonica. Una particolare esperienza, allo stesso tempo progettuale e pittorica, che si può ricondurre anche alla sua iniziale attivittà lavorativa in Svizzera, negli anni Quaranta, dove si cimenta anche nel campo della pittura murale.
Esercizio mantenuto vivo anche nelle prime partecipazioni al progetto di allestimenti, come la Prima mostra di arredamento tenutasi nel Palazzo dell’arte e nella sistemazione del dancing Sirenella, entrambe a Milano nel 1946, o ancora nella sezione del mobile singolo alla VIII Triennale del 1947 (imm 9), oppure nella Mostra internazionale del petrolio a Napoli nel 1955.

 



Max Huber

 

La patecipazione al movimento artistico di Arte astratta e concreta

La ricerca artistica di Huber si sviluppa intorno all’interesse per la composizione astratta ispirata dalle esperienze di alcune avanguardie europee (Neoplasticismo olandese, costruttivismo russo, scuola Bauhaus in Germania) che tanta influenza ebbero sugli ambienti della nuova grafica che gravitavano intorno alla Kunsgewerbschule (Scuola d’arte e mestieri) di Zurigo, dove Huber si forma alla mettà degli anni Trenta.
Grazie ai buoni consigli del professore Alfred Willimann e all’incontro con gli artisti del gruppo Allianz in particolare con Max Bill, Huber si inserisce nella corrente del concretismo zurighese, un nuovo percorso dell’astrazione artistica legata alla metodologia matematica, alla psicologia della visione (Gestalt), ben diversa dall’astrattismo di tipo idealistico che si forma in quegli anni nel Nord Italia.

Sarà proprio Huber a portare nel primissimo dopoguerra questa nuova ricerca estetica nel dibattito artistico milanese, che la recepisce, per una parte, con grande entusiasmo come dimostra la nascita nel 1948 del gruppo MAC (Movimento Arte Concreta) formato da Munari, Dorfles, Monnet e Soldati, nel quale lo stesso Huber, sartà coinvolto in più occasioni. I principi di questa tendenza artistica apriranno per molti la strada verso il disegno industriale e per Huber costituiranno sempre un luogo di verifica della sua progettualittà radicata nella ricerca, mai banalmente applicativa.

Oltre alle sue numerose opere pittoriche e grafiche è giusto ricordare anche le varie opere di scala tridimensionale che Huber ha progettato in occasione di allestimenti fieristici, oppure per spazi pubblici o ancora in esterni spazi commerciali, a mettà strada fra la scultura e l’oggetto di design (fra gli altri vedi l’elemento sculoreo che introduceva la mostra La forma dell’utile alla Triennale del 1951 e il monumentale orologio esterno al negozio Omega realizzato dai fratelli Castiglioni in piazza Duomo a Milano nel 1969).

 



Max Huber

 

Il campo editoriale

Dal libro alla rivista, dalla collana editoriale all’immagine coordinata degli impianti aziendali, il progetto grafcio di Huber trova nella carta stampata il suo naturale spazio applicativo sia nel senso della sperimentazione creativa, sia nella pratica del suo "mestiere" professionale.

In particolare si ricordano le fondamentali esperienze, per lo più nel campo pubblicitario, con lo Studio Boggeri negli anni 1940, i progetti di coordinato immagine per la VIII Triennale del 1947, per la Rinascente negli anni Cinqua, Imballaggio, 1961-63, Sci, 1962-63, Design, 1973.

 

 

1939 Max Huber manifesto per il Gran premio della Svizzera tenutosi a Berna

 

1939 Max Huber loghotipo per MACMILAX

 

1940 Max Huber manifesto per il latte in polvere "latticello Glaxo"

 

1940 Max Huber foto per il manifesto per il latte in polvere "latticello Glaxo"

 

1940 Max Huber manifesto per un prodotto farmceutico "calcio colloidale" della Ostein

       

1940 Max Hubrer biglietto da visita disegnato a mano per la presentazione allo Sudio Boggeri

 

1940 Max Huber pannello per lo Studio Boggeri

 

1940 Max Hubrer e Antonio Boggeri carta da lettera per lo Studio Boggeri

 

19401940 Max Hubrer e Antonio Boggeri carta da lettera per DIES Distibuzione della Stampa

 

1940 Max Huber e Antonio Bogger pieghevole per il Novofotlux della Kardex italiano

     

1941 Max Hubrer e Antonio Boggeri piegevole per lo Studio Boggeri

 

1941 Max Huber pieghevole per il Caser della SA Casati Ernesto e figli

 

1941 Antonio Boggeri e Max Hubrer piegevole per lo Studio Boggeri

 

1941 Antonio Boggeri e Max Hubrer pubblcità per lo Studio Boggeri

 

1942 Max Hubrer e Antonio Boggeri annuncio pubblictario per le vernici oscuranti CIM contro le incursioni aeree

       

1941 Max Huber manifesto "per l'autarchia" per l'azienda Dalmine SA

 

1941 Max Huber copertina per il Novofotlux della Kardex italiano

 

1941 Max Huber marchio per l'azienda Sacli

 

1943 Max Huber manifesto per la Radio heute und morghen di Zurigh/Newyork

 

1944 Max Huber marchio per l'azienda Autovox

       

1944 Max Huber marchio per l'azienda Interpol

 

1944 Max Huber manifesto per la mostra "Arbeiterkulturworche, Erkenen Befeinen Säen" tenutasi a Zurigo

 

1944 Max Huber manifesto per lo spettacolo "Der jurge David"

 

1945 Max Huber marchio per l'azienda Scei

 

1945 Max Huber copertina per il libro "laformazione della Cina moderna" per la casa editrice Einaudi

       

1945 Max Huber foto

 

1945 Max Huber foto Piazza Duomo a Milano

 

1946 Max Huber manifesto per lo spetacolo musicale Sirenella tenutosi al Palais de cristal in collaborazione con lo studio Boggeri

 

1946 Max Huber copertina del libro "lavorare tutti" per la casa editrice Einaudi

 

1946 Max Huber copertina del libro "lla ricostruzione edilizia in URSSi" per la casa editrice Einaudi

       

1947 Max Hubrer e Antonio Boggeri copertina del catalofo er Fantasie Brendli

 

1947 Max Huber manifesto per lesposizione "arte astratta e concreta tenutasi a la Palazo Reale di Milano

 

1947 Max Huber manifesto per l'ottava Triennale di Milano

 

1947 Max Huber manifesto per l'ottava Triennale di Milano

 

1947 Max Huber copertina del libro "lLenin per la casa editrice Einaudi

       

1947 Max Huber allestimento per l'ottava Triennale di Milano

 

1947 Max Huber allestimento per l'ottava Triennale di Milano

 

1947 Max Huber allestimento per l'azienda Bremdi

 

1947 Max Huber allestimento per l'azienda Bremdi

 

1947 Max Huber allestimento per lla promozione del concorso a premi della casa

       

1947 Max Huber manifesto per il vermuth dell'l'azienda Grassoti

 

1947 Max Huber manifesto"Exposition de la resistance italienne" tenutasi a Zurigo

 

1947 Max Huber copertina pe la collana Universale per la Casa editice Einaudi"Exposition de la resistance italienne" tenutasi a Zurigo

 

1948 Max Huber copertina"il Giornale Radio, guida pratica per quelli che parlano alla Radio e per quelli che l'ascoltano"

 

1948 Max Huber allestimento dell'esposizione"iGiornale Radio" alla Triennale di Milano

       

1948 Max Huber allestimento dell'esposizione"iGiornale Radio" alla Triennale di Milano

 

1948 Max Huber manifesto per il Gran premio Autmobilistico di M;onza"

 

1949 Max Huber cartolina postale "Souvenir d' Italie" per Borsalino

 

1949 Max Huber manifesto per Borsalino

 

1949 Max Huber manifesto per Borsalino

       

1949 Max Huber manifesto per Borsalino

 

1949 Max Huber manifesto per Borsalino

 

1949 Max Huber manifesto per Borsalino

 

1949 Max Huber manifesto per Borsalino

 

1949 Max Huber manifesto per Borsalino

       

1949 Max Huber manifesto per Borsalino

 

1949 Max Huber manifesto per Borsalino

 

1949 Max Huber manifesto per iil congresso del CIAM "congres international d'architectture moderne" tenutosi a Bergamo dal 22 al 31 luglio

 

1949 Max Huber manifesto per il XII festival internazionale di musica contemporanea pre la Biennale di Venezia

 

1950 Max Huber marchio per i grandi magazini la Rinascente di Milano

       

1950 Max Huber flag con il marchio per l' innaugurazione dei per i grandi magazini la Rinascente di Milano

 

1950 Max Huber carta da pacco per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1950 Max Huber carta da pacco per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1951 Max Hubrer e manifesto Casalinghi per i grandi magazini La Rinascente di Milano

 

1951 Max Hubrer e manifesto Ski per i grandi magazini La Rinascente di Milano

       

1950 Max Huber copertina per il discho di Lionel Hamton per la collezione"jazz collection"

 

1950 Max Huber copertina per il discho Swing

 

1950 Max Huber manifesto per l'esposizione Unesco presso il Museo di storia naturale di Milano

 

1951 Max Hubrer e listino Strenne per i grandi magazini La Rinascente di Milano

 

1951 Max Hubrer e manifesto Bagno e Vacanze per i grandi magazini La Rinascente di Milano

           

1951 Max Hubrer e manifesto per i grandi magazini La Rinascente

 

1951 Max Hubrer e i manifesto per i grandi magazini La Rinascente

 

1951 Max Huber manifesto per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano i

 

1951 Max Huber di carta da pacco per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1951 Max Huber di carta da pacco per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

       

1951 Max Huber manifesto di pubblicizzazione di una pallina da golf per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1951 Max Huber copertina per l'anno 1951

 

1951 Max Huber copertina del n. 1 della rivista "jazz time"

 

1951 Max Huber copertina del n. 2 della rivista "jazz time"

 

1951 Max Huber copertina del n. 4 della rivista "jazz time"

       

1951 Max Huber retro di copertina del n. 4 della rivista "jazz time"

 

1951 Max Huber copertina della rivista "ritmo" quinticinale degli Amici del Jazz

 

1952 Max Huber manifesto per la Coppa Rnascente Upim per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1952 Max Huber manifesto lì Estate Consiglia per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1952 Max Huber busta lGiocattoli per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

       

1952 Max Huber catalogo lGiocattoli per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1952 Max Huber catalogo Strenne lGiocattoli per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1952 Max Huber manifesto l' Inverno Consigliati per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1952 Max Huber manifesto per la pubblicizazione degli abbigliamenti in "raion 52 "il tessile del 20° secolo" per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1952 Max Huber manifesto per la pubblicizazione del "raion 52 "il tessile del 20° secolo"per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

       

1952 Max Huber copertina per la rivista "imballagio"n 12 di maggio giugno

 

1952 Max Huber copertina per la rivista "imballagio"n 13 di luglio ottobre

 

1952 Max Huber copertina l' enciclopedia del jazz edito dalle Messagerie Musicali di Milano

 

1953 Max Huber di carta da pacco "l'estate consiglia"per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1953 Max Huber guida Milano la Rinscente per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

       

1953 Max Huber manifesto Apertura di Stagione per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1953 Max Huber manifesto XXXI Fiera di Milano Biewnvenu Welcome Willkommen per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1953 Max Huber piegevole di invito Modello Elle Erre per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1953 Max Huber catalogo Un Belissimo Natale per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1954 Max Huber pieghvole per la Presentazione Modelli Autunno Inverno 1945/55 al Teatro Manzoni per la Rinacente di Milano

       

1954 Max Huber manifestoTanto Reparti Tutto Nuovo più Grandi più Vivo per Voi per la Rinacente di Milano

 

1954 Max Huber manifesto per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1954 Max Huber manifesto per i PerVoi Tutta la Moda è ll'Autunno per la Rinascente per la Rinacente di Milano

 

1954 Max Huber catalogo Regali per la Rinacente di Milano

 

1954 Max Huber biglietto per i Regali per la Rinacente di Milano

       

1954 Max Huber busta per il Natale per la Rinacente di Milano

 

1955 Max Huber manifesto per il Concorso per 3 Automobili Fiat 600,alla 40ne Bella a tutte le Donne di Milamo, le schede sono Consegnate per acquisti di almeno L. 2000 nei reparti " Abbigliamento Signore" per la Rinacente di Milano

 

1955 Max Huber manifesto Lo Stile Millano il Trionfo dell Donna di Milano la Rnaschente Moda Autunno inverno 1955 la Donna e l' Automobile per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1955 Max Huber catalogo per l'estate per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1955 Max Huber pagine interne del Premio Compaso Doro idtituito dai grandi magazzini "la Rinascente" a Milano, il marchio del premio Compasso D'oro è stato, progettato nel 1954 da Albe Steiner

       

1955 Max Huber manifesto di pubblicizzazione del settore casalinghi per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1955 Max Huber prove grafiche per la pubblicizzazione del settore casalinghi per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1955 Max Huber manifesto di pubblicizzazione della moda di primavera per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1955 Max Huber manifesto di pubblicizzazione dell'abbigliamento invernale per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1955 Max Huber catalogo di pubblicizzazione Per lo Sile Inverno per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

       

1955 Max Huber busta di pubblicizzazioneFacciamo Primavera Insieme per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1955 Max Huber marchio per i grandi magazzini la Coin di Milano

 

1955 Max Huber copertina per la rivista "imballagio"n 27 di marzo aprile

 

1955 Max Huber allestimento per il padiglione dll' azienda ENI

 

1955 Max Huber copertina per llo Studio Montenapoleone a Milano

       

1955 Max Huber manifesto per il 6°iinternationale klassenrekorde per Porche

 

1955 Max Huber manifesto per l'Autodromo di Monza

 

1956 Max Huber catalogo per il Circolo dela Stampa a Palazzo Serbelloni sulPremio la Rinscente Compasso d' Oro Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 

1956 Max Huber manifesto di pubblicizzazione dela maifestazione di vendit dei prodotti del Giappone per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

 
       

1956 Max Huber copertina per la rivista deticata ai trasporti "automobilismo industriale"n 22 settembre ottobre per l'Autmbil Club d'Italia

 

1956 Max Huber copertina "P,L,Nervi" per le Edizioni Comunità

 

1957 Max Huber e Antonio Boggeri manifesto per la 500 miglia di M;onza"

 

1957 Max Huber marchio per la catena di supermercati Esselunga

 

1957 Max Huber marchio per la catena di supermercati Esselunga

       

1957 Max Huber insegna del marchio per la catena di supermercati Esselunga

 

1957 Max Huber copertina per la serie "scooter" di pneumatici della Pirelli

 

1958 Max Huber manifesto per il "1° Bergamo granpremio internazionale del film d'arte e sull'arte" a Sant Agostino a Berbamo

 

1958 Max Huber copertina "marcel breurer" per le Edizioni Gorlich

 

1958 Max Huber copertina per il n.28 della rivista "Stile industria"

       

1958 Max Huber copertina per la monografia sull'architetto Ignazio Gardella per le Edizioni Comunità

 

1958 Max Huber copertina di n.11 di atti "atti del collegio regionale lombardo architetti" per lla libreria editrice Politecnico Tamburini

 

1959 Max Huber marchio per Furniply

 

1959 Max Huber marchio per Caprotti Manifattura

 

1959 Max Huber copertina del libro "petrolio al sud' edito da Aetas

       

1960 Max Huber marchio per il Marcio di Qualità della Regione Sicilia

 

1960 Max Huber copertina di n.11 di atti "atti del collegio regionale lombardo architetti" per lla libreria editrice Politecnico Tamburini

 

1961 Max Huber copertina di n.11 di atti "atti del collegio regionale lombardo architetti" per lla libreria editrice Politecnico Tamburini

 

1962 Max Huber copertina di n.11 di atti "atti del collegio regionale lombardo architetti" per lla libreria editrice Politecnico Tamburini

 

1963 Max Huber copertina di n.11 di atti "atti del collegio regionale lombardo architetti" per lla libreria editrice Politecnico Tamburini

       

1960 Max Huber marchio per Arbitex

 

1960 Max Huber marchio per Arbitex

 

1960 Max Huber marchio per Temi SPA

 

1960 Max Huber copertina del n.90 di giugno della rivista di tecnica ed economia degli idrocarburi "rivoluzione industriale' edito da Aetas

 

1960 Max Huber copertina del n.20 della rivista Stile Industria

       

1961 Max Huber manifeso per l'esposizione dele fotogaie di Robert Capa tenutasi a Palazzo Reale a Milano

 

1961 Max Huber copertina per la rivista letteraria "il Caffè"

 

1961 Max Huber copertina per l'azienda Otomelara

 

1962 Max Huber copertina per l'azienda Otomelara

 

1961 Max Huber copertina di gennaio della rivista di tecnica ed economia degli idrocarburi "rivoluzione industriale' edito da Aetas

       

1961 Max Huber copertina per la rivista Sci

 

1961 Max Huber copertina per l'azienda Omf Pistoiesi

 

1961 Max Huber allestimento della mostra "Evoluzione della forma nella pubblicità"

 

1963 Max Huber allestimento della mostra" Vie d'acqua da Milano al mare"

 

1963 Max Huber copertina del n.93 della rivista "imballagggio" dell Aetas

       

1963 Max Huber marchio per Omniafili

 

1963 Max Huber marchio per l'editore Palazzi

 

1963 Max Huber marchio per l'editore Palazzi

 

1963 Max Huber copertina del n.40 dicembre della rivista "Sci" rivista illustrata di sci e sci nautico

 

1964 Max Huber manifesto di pubblicizzazione dela Fiera del Bianco per i Grandi magazzini "la Rinacente" di Milano

       

1964 Max Huber allestimento del padiglione Montecatini

 

1964 Max Huber allestimento del padiglione Montecatini

 

1965 Max Huber manifesto per la manifestazione sportiva del Festival internazionale dell'Autdromo nazionale di Monza " mostra dello sport e del motore, gare notturne sulla pista illuminata, diverimenti modernissimo Lunapark, degustazioni"

 

1966 Max Huber copertina del prograla della manifestazioone sportiva "Italia Urss auto/moto/sport" tenutasi a Lodigo. Gallarate,Idrodcalo di Milano e all' Autodromo di Monza

 

1966 Max Hube manifestor per la Coppa di gran turismo tenutasi a Sebring negli USA per Porche

       

1966 Max Huber copertina del libro "Viagio intorno al mondo" per la editrice De Agostini

 

1967 Max Huber marchio per Besana Gelati

 

1967 Max Huber catalogo "Radiotelevisione Eletroacustica, 1967-68" per ANIE gruppo costruttori rasdio televisione

 

1967 Max Huber manifesto "traffico infinito"

 

1967 Max Huber fotografia di Tokio

       

1967 Max Huber manifesto per una sua mostra personale tenutazi presso l'esposizione di mobili Arflx di Milano

 

1968 Max Huber marchio per le Oficinr Grafiche Nava

 

1968 Max Huber biglietto di auguri per l'azienda Nava

 

1968 Max Huber copertina per a 34mostra della mostra mazionale radio televione alla Fiera di Milano

 

1969 Max Hubermarchio per Habitat

       

1969 Max Huber etiichetta per l'azienda Frisia

 

1970 Max Huber maifesto per ACI

 

1970 Max Huber maifesto per i 12° grapremio dela lotteria di Monza

 

1970 Max Huber maifesto per l'esposizione "Industrial Design in Elvetja"

 

1972 Max Huber marchio per ASM

       

1972 Max Huber maifesto per il la 1000 Km di Monza trofeo Filippo Caracciolo organizzata dall' Automobil Club d'Italia e con il patrocinio dell'AGIP presso l' Autodromo di Monza

 

1974 Max Huber manifesto politico"contro la crisi" per il Partito Socialista Ticinese

 

1974 Max Huber manifesto per ma manifestazione del 9°autunno musicale tenutasi a Como

 

1975 Max Huber manifesto per una mosta personale di pitture tenutasi a Zurigo

 

1976 Max Huber manifesto per maifestazione culturale alla Logia deri Mercanti a Milano con "video-nastro sullestrutture culturali della Zona 1 di Milano e dibattito, Arti figurative, teatro, musica, lettura di testi di impegno civile, Audiovisivo sulla condizione femminile e dibattito, Mostre sugli atuali problemi politici"

       

1976 Max Huber manifesto per una mosta sull'opera visiva di Albe Steiner alla Sala della Balla al Castello Sforzesco di Milano

 

1980 Max Huber copertina per il libro sula Casa rotonda dellì achotetto Mario Botta per la casa editrice l'Erba Voglio

 

1980 Max Huber manifesto

 

1980 Max Huber marchio per Ticino Vito

 

1984 Max Huber esposizione su Max Huber graphic desig al Broleto di Como

       

1984 Max Huber mnaifesto sulla corsa 1000 Km di Fujisu per Porche

 

1985 Max Huber manifesto per l' esposizione di sculture disegni e pitore di Giacometti tenutasi al Museo d'Arte Moderna di Ascona

 

1985 Max Huber marchio per la Triennale di Milano

 

1986 Max Huber marchio per l'azienda seterie Argenti

 

1987 Max Huber manifesto per il vernissage dei disegni e delle pitture di Max Huber tenute alla Top editions Rimoldi di Milano

       

1987 Max Huber manifesto per l'esposizione "Giappone Japan" tenutasi al Mendrisio Museo d'Arte a Mendrisio

 

1987 Max Huber manifesto Oscar Slhlemmer tenutasi al Museo Comunale d'Arte Moderna di Ascona

 

1988 Max Huber marchio per l'azienda Tipoprint

 

1990 Max Huber manifesto per l'esposizione di Kee 1930 1940 tenutasi al Museo d'Arte di Mendrisio a Mendrisio

 

1990 Max Huber manifesto per una esposizione colletiva all' Helmaus zűrigch a Zurigo

       

1991 Max Huber manifesto per l'esposizione sull opera grafica di BraqueS tenutasi al Museo d'Arte di Mendrisio a Mendrisio

 

1991 Max Huber manifesto per l'eposizione su Max Huber pittore tenutasi al Museo d'Arte di Mendrisio a Mendrisio

 

1936 Max Huber quadro

 

1948 Max Huber quadro

 

Max Huber quadro "guermer quadrat"

       

Max Huber quadro "nucledo qadrato 2t"

  Max Huber quadro  

Max Huber serigrafia

 

Max Huber xilofrafia

 

Max Huber quadro

               

Max Huber serigrafia

               

 

 
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