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Enrico Prampolini

UN'ARTE NUOVA?
COSTRUZIONE ASSOLUTA DI MOTO-RUMORE

febbraio 1914

Esiste in noi una forza imponderabile di esplicare i valori della nostra sensibilità nella loro totale espressione.

Questo desiderio di avvalorare in un'unica sintesi queste sensazioni, plastiche, cromatiche, architettoniche, di moto, rumore, odore, ecc., ha trovato una base di sviluppo, un'espressione materiale con la creazione dei complessi plastici, o costruzioni-assolute di moto-rumore, che compendino, esprimano con equivalenti astratti la sensazione, l'emozione suscitataci da un qualunque elemento realistico.

Si tratta di abbandonare il quadro tradizionale in pittura la statua in scultura, il casamento in architettura, il concerto orchestrale, il libro infine, per arrivare direttamente senza mezzi intermediari escludendo qualsiasi elaborazione cerebrale, alle forme della pura sensibilità .

Vivendo in questa scoppiettante e spiralica vita dinamica d'oggi, di moto-rumore, come possiamo rimanere estranei alle poderose ed eccitanti sensazioni che si scaricano e si espandono simultaneamente intorno a noi?

Evidentemente, quel meraviglioso rumore delle cornette d'auto con tutto il proprio mondo esteriore e interiore ha, per la nostra sensibilità, un valore essenziale quanto quello di un'orchestra.

Di fronte a ciò, la pittura, la scultura, I'architettura, e tutte le altre arti, concepite a sé, non hanno più valore, essendo impotenti di raggiungere (separatamente) quell'efficacia emotiva, quel risultato d'espressione materiale, parallelo.

Poiché, come si può, dinanzi ad un aspetto di vita, ritrovare le sensazioni di moto-rumore, odore, plasticità, ecc., su di uno sfondo piano colorato, quando naturalmente le nostre emozioni psichiche ci hanno suggerito un'infinità di valori plastici, architettonici, di odore, moto, rumore, essenziali quanto quelli cromatici?
Perché ridurre tutto ciò ad una semplice descrizione pittorica? Ad una calligrafia cromatica?
Non è anche questo un limitare l'idea della materia?
Non è anche questo un lavoro cerebrale esteriore in cui l'artista o lo spettatore tesse il dramma su l'opera, mentre deve essere l'opera stessa attrice del dramma?
Noi, ipersensibili, dobbiamo sentire, conoscere queste forze incognite con le loro possibilità esplicative, per giungere alla vera essenzialità, all'arte pura con una concezione più nuova, audace, ampia, vitale, più costruita, infine.
Concretizzare con più efficacia, eccitare con maggior veemenza queste emotività, queste sensazioni della vita dell'infinitamente piccolo e dell'universo che ci avvolge; ecco le basi di queste costruzioni-assolute dimoto-rumore che riuniscono in sé non solo i valori matériali di tutte le arti ma tutte le sensazioni che sin ora erano fissate singolarmente da ciascuna arte.

Le costruzioni-assolute di moto-rumore sintetizzano, significano, esaltano nella loro equivalenza astratta la caratteristica pittorica plastica architettonica, di moto rumore, odore ecc. dell'evolversi dell'elemento realistico in astratto.
La necessità quindi di mettere realmente in moto armature plastiche cromatiche di queste costruzioni-assolute che appunto muovendosi determineranno il dramma plastico di un rumore, ecc., che, anch'esso sarà reso nella sua astrazione, per esprimersi sempre con un valore più puro e per giungere alle forme della pura sensibilità, cioè a dare una costruzione della sensibilità .

Qualunque mezzo materiale, vale per caratterizzare più adeguatamente le sensazioni che l'artista vuole tradurre in queste costruzioni-assolute in cui ciascun elemento ha un valore non solo fórmale e cromatico, ma di moto e rumore, trasformandosi questi complessi plastici, mutando aspetto, staccandosi da una parte per compenetrarsi nel 'altra, propagheranno un rumore in rapporto al movimento e all'evoluzione plastica che un dato elemento richiede.

Astrazione e dinamismo sono inclusi perché l'assoluto presuppone l'astrazione, e il moto il dinamismo, espressione quest'ultima di carattere più metafisico che materiale poiché concepisce e fissa le forme del moto, anziché metterle realmente in moto.

Siamo alle basi di una nuova arte ? (se così si può definire).

Certo con queste costruzioni-assolute siamo alle vocali di un nuovo alfabeto plastico della sensibilità umana di un mondo ignorato.

E' meccanica?
No: non è il rigido ragionamento dell'ingegnere, né il calcolo del matematico che danno forma, fanno agire le nostre costruzioni, ma è lo sprigionamento istintivo della nostra sensibilità, un'accensione della nostra intuizione che tende a dare forma a dei nuovi assoluti.
E' l'arte che si tuffa nella scienza o viceversa?
No.
Ma se fosse, quale amalgama più audace e inaudita nell'evoluzione del genio umano?
Se per affinità esteriori (queste costruzioni) possono ricondurre lo spettatore all'idea del giocattolo, nell'intima essenza esiste una superiorità causale perché vi è tutto il dramma della sensibilità, la raffinatezza, il valore di costruzione , in rapporto al valore emotivo dell'equivalente astratto.

Se queste particolarità di ricerche, hanno ancora dell'embrionale, possono facilmente ricordare il protoplasma, nelle loro linee generali possono già avere un corrispettivo pratico: siamo agli estremi; da espressioni di arte pura (costruzioni-assolute di moto-rumore) attraverso l'applicazione materiale, arriviamo immediatamente all'attuazione pratica:

architettura futurista, città futurista.

Architetture dinamiche futuriste che si muoveranno, facciate di costruzioni abitabili ad esempio che si apriranno per lasciare passare vassoi di persone, spinti automaticamente da enormi gru che andranno a depositarli sopra una torre-stazione-aeroplani; nell'interno bracci metallici, che si staccheranno dagli stipiti, o altro, per servire; pavimenti, che si sganceranno dalle pareti, trasportandoci delicatamente mediante una tromba pneumatica da un piano all'altro, ecc.

Chi non ha detto ad esempio che la costruzione-assoluta di moto-rumore di un hangar o di un garage possa suggerirci, darci l'architettura-tipo, lo stile di un hangar, di un garage?
Siamo arrivati allo stile?
E' di qui che si deve cominciare.

 

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